Ikigai è un concetto giapponese che viene rappresentato con quattro caratteri che rimandano a diversi possibili significati: senso della vita, motivo per cui alzarsi dal letto, ricerca della felicità, soddisfazione e realizzazione personale, gioia da trovare anche nelle piccole cose.
Nell’isola di Okinawa gli abitanti ultracentenari sembrano possedere tale segreto: vivono più a lungo e conducono una esistenza relativamente pacifica e serena. non è chiaro se questo dipenda da fattori climatici, dall’alimentazione, dallo stile di vita o dalle convinzioni e dall’ottimismo degli abitanti dell’arcipelago.
Ken Mogi, neuroscienziato giapponese , autore del libro ” Il piccolo libro dell’Ikigai”, individua 5 pilastri per entrare in contatto con il proprio Ikigai:
- Cominciare in piccolo
- Dimenticarsi di sé
- Armonia e sostenibilità
- La gioia delle piccole cose
- Stare nel qui e ora
Alla base di tutto, in ogni caso c’è sempre un buon rapporto con se stessi e la fiducia che ciascuno abbia un Ikigai e che questo possa essere riconosciuto e valorizzato opportunamente, a patto di coltivare continuamente una mentalità positiva, curiosa e creativa, in modo tale da guardare se stessi ed il mondo circostante in modo non stereotipato.
Occorre ricordare che i giapponesi non associano necessariamente l’Ikigai al mondo delle professioni, inoltre l’ Ikigai non è il risultato di ricerche puramente razionali o logiche; si tratta piuttosto di accostarsi con fiducia e naturalezza alla propria natura interiore lasciando spazio all’emergere quasi spontaneo dei propri talenti.
Per iniziare il lavoro di ricerca dell’Ikigai professionale si potrebbe partire esplorando alcune aree tematiche: si comincia con la riflessione su ciò che amiamo fare, poi l’attenzione si focalizza su ciò che facciamo bene e infine si passa ad analizzare quello per cui potremmo essere pagati.